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Istituto Comprensivo Bastia1 partecipa alla colletta alimentare
Da Valentina Rinaldi
BASTIA UMBRA – Anche quest’anno i ragazzi della III B della scuola secondaria si sono impegnati in un gesto di solidarietà, “LaColletta Alimentare“organizzata dalla fondazione Banco Alimentare. L’iniziativa, che ogni anno vede impegnati migliaia di volontari in tutta Italia, si propone di organizzare una raccolta di generi alimentari nei supermercati aderenti durante l’ultimo sabato del mese di novembre; i prodotti raccolti vengono distribuiti, tramite i magazzini locali, agli enti convenzionati.
Gli alunni dell’Istituto bastiolo, impegnati in due punti vendita di Bastia Umbra, hanno aderito con il tipico e contagioso entusiasmo dei giovani, per una volta insegnando loro a noi tutti che il gusto della vita non può non passare anche attraverso la gratuità e la generosità. In tutta Italia si sono raccolti 8.200.000 Kg di cibo, scatoletta per scatoletta, pacco di biscotti per pacco di biscotti…GRAZIE RAGAZZI!
La Fondazione Banco Alimentare è una Onlus italiana che si occupa della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze alimentari della produzione agricola e industriale e della loro ridistribuzione a strutture caritative sparse sul territorio che svolgono un’attività assistenziale verso le persone più indigenti.[1]
La Fondazione Banco Alimentare Onlus è membro della Federazione Europea dei Banchi Alimentari (FEBA, Fédération Européenne des Banques Alimentaires) ed affiliata alla CDO Opere sociali (della Compagnia delle Opere).
La sede della Fondazione è in Lombardia, a Milano e ci sono 21 organizzazioni Banco Alimentare presenti a livello regionale.
Da oltre venti anni, aderisce al PEAD, Programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti, istituito nell’inverno eccezionalmente rigido del 1986/1987, quando le eccedenze alimentari dell’Unione Europea furono affidate agli enti di beneficenza e caritatevoli degli Stati membri per essere donate gratuitamente ai poveri più bisognosi. Nel 2009, a causa dello scarso raccolto agricolo e della mancanza di scorte alimentari da distribuire, il Presidente della Commissione UE, Barroso, mise a disposizione 500 milioni di euro, per l’acquisto di nuovo prodotti sul mercato.
Tale istituto resta da oltre venti anni il principale strumento di politica sociale comunitaria ed è nato sotto la guida della Direzione Agricoltura e, di riflesso, dell’Agea, settore del Ministero dell’Agricoltura competente, a garanzia che il sostegno agli indigenti permanesse di tipo alimentare. Alcuni Paesi chiedono che la competenza gestionale passi alla Direzione Servizi Sociali dell’Unione.
Il PEAD ha terminato di esistere nel 2013, sostituito dal FEAD- European Fund for Aid to Most Deprived (nato dal Regolamento “base” n. 223/2014 del Parlamento e Consiglio di Europa), per l’erogazione di assistenza non economica, quali alimenti e beni primari (vestiario, prodotti di igiene e pulizia, ecc.): valido fino al 2020 e nell’ambito della Strategia Europa 2020, che ha l’obiettivo dichiarato di ridurre di circa 20 milioni di unità il numero del poveri del continente, cui deve fare seguito un programma operativo di attuazione da parte di ogni Stato nembro.[4]
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