Mansilla de Las Mulas (Spagna) – Sarebbero partiti da Roma, a bordo di un’auto presa a noleggio, i due uomini, padre e figlio (originari e residenti in una frazione di Bastia Umbra), arrestati a Mansilla de Las Mulas, nella comunità autonoma di Castiglia Leon, in Spagna nei giorni scorsi. I due, che ora sono detenuti nel “Centro Penitenciario de León (Castilla León)” con l’accusa di traffico internazionale di droga, sarebbero arrivati nella città spagnola, quindi, direttamente dall’Italia. A Mansilla, o in altra zona della Spagna, si sarebbero approvvigionati dello stupefacente, 10 chilogrammi di cocaina purissima di provenienza colombiana, per poi decidere di ripartire, chissà, forse alla volta dell’Italia stessa o altrove.
Il potente alcaloide, i due bastioli, l’avrebbero nascosto in una sacca da calcio. Qualche cosa, però, sarebbe andato storto e i due sono stati fermati dalle Forze dell’ordine spagnole ed arrestati.
Il processo, in forza della prove schiaccianti, si sarebbe celebrato con il rito “direttissimo” con la condanna immediata a dieci anni di reclusione e l’associazione al Penitenciario de Leon a Mansilla de Las Mulas, nella comunità autonoma di Castiglia Leon. Potrebbe essere questa la ricostruzione dei fatti, che non trova conferme ufficiali nella nostra Forze dell’ordine che, proprio per la caratteristica del reato e della condanna, potrebbero essere informate del tutto non prima di qualche giorno, o addirittura settimane. Si sa dall’articolo de Il Pais, che la nostra redazione ha tradotto, che della cosa si sta interessando il nostro Ministero degli Esteri.
Da quanto appreso, pare che gli stessi amici dei due, molto conosciuti a Bastia Umbra, si sarebbero stretti attorno alla donna, moglie e madre, in questa fase così difficile.
La signora sarebbe partita alla volta di Mansilla de Las Mulas insieme ad un legale. Difficile senza atti ufficiali fornire maggiori dettagli sulla dinamica dell’arresto e sulla caratteristica del reato commesso, né su quelle che potrebbero essere le responsabilità del padre piuttosto che del figlio. In città si dice che proprio il genitore sia, tra i due, la persona meno coinvolta, se non addirittura inconsapevole.
I due sembra viaggiassero a bordo di un grosso suv, sembra un Tuareg, allestito con un doppio fondo. Il più giovane dei due, pare avesse avviato una attività lungo il litorale adriatico nella zona di Riccione. Il suocero del giovane sarebbe stato arrestato in passato per questioni di droga.
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