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Furti a Bastia Umbra, un terrore continuo, la gente ha paura
BASTIA UMBRA – “Quando sono tornata a casa l’energia elettrica era staccata, non so se è stata una coincidenza o se sono stati i ladri”, sono le parole di una giovane signora di Bastia Umbra, fatta vittima – come decine di famiglie negli ultimi mesi – di un furto in abitazione.
Il territorio è sempre lo stesso, cambiano le vie, i condomini, ma il fine è sempre lo stesso: rubare. Nel caso in questione sono saliti su dalla grondaia, ma possono piombare in casa in ogni momento e da qualsiasi lato dell’abitazione, quasi avessero il dono di passare attraverso le pareti.
Nella casa della signora, che era stata via 3 – 4 giorni per ferie, hanno spaccato il vetro di una finestra. “Dopo entrata – racconta in chat privata – ho visto che sul letto in camera c’era il cassetto del comò e altri cassetti aperti. Senza indagare oltre, non ho fatto altro che fare retromarcia, senza voltare le spalle alla camera da letto.
Non so se erano in casa quando sono rientrata o hanno agito in mia assenza. Per paura che ci fosse ancora qualcuno in casa sono uscita subito e l’ho fatto camminando all’indietro tanta era la paura che fossero ancora lì. Solo la mattina ho avuto la forza di tornare a casa è ho visto quanto era successo».
Alla fin fine sono stati più i danni alla casa che il valore del materiale rubato. «Hanno portato via qualche valore affettivo – racconta – oggetti regalati per battesimo cresima e comunione, ho poca roba e non ho diamanti».
Cosa si prova? Ecco questo è il vero problema. “Davvero qualcosa di indescrivibile – dice – e senti il cuore in gola ad ogni piccolo rumore e si ha la sensazione che i ladri siano ancora dentro casa».
Da quel momento in poi la vittima del furto, seppure con diverse modalità di reazione, ha una sola unica compagna: la paura!
Sì, vero, uno va a sporgere denuncia, ma i furti sono all’ordine del giorno, o meglio della notte, e non si riesce certo a prendere gli autori. Per lo meno non tutti e questo rende i malviventi ancora più sfrontati, più audaci e sicuri di loro stessi. Tant’è che sono capacissimi di presentarsi – si fa per dire – sfacciatamente anche all’ora di cena e non solo a notte fonda.
Le reazioni psicologiche
Le reazioni psicologiche che si scatenano sono molteplici. Sicuramente c’è una differenza: gli anziani reagiscono con più paura rispetto ai giovani, così come le donne sono generalmente più preoccupate e ansiose degli uomini e son quest’ultime più coinvolte in reati come furti e scippi. L’insicurezza e la paura per la propria incolumità sono molto forti dopo aver subito un atto del genere e bisogna anche sottolineare che l’aggressione fisica genera molta più angoscia che un furto in un appartamento che viene visto e vissuto come una “intrusione” nella propria vita personale.
In generale l’esposizione di un qualsiasi soggetto a questi eventi considerati “estremi” solitamente produce un reale stato di shock.
Anche se l’evento traumatico dura solo secondi, pochi minuti o qualche ora, le conseguenze sull’individuo possono durare mesi e anche anni.
Sicuramente queste situazioni creano nella persona che le ha subite un vero e proprio trauma che può trasformarsi col tempo in una vera patologia e condizionare lo stile di vita futura in termini di relazioni e di contatti sociali. L’evento traumatico infatti viene spesso rivissuto dalla vittima attraverso il ricordo di quel terribile momento.
L’intensità e la percezione del trauma sono un fatto molto soggettivo: il trauma non consiste tanto nell’evento in sé, ma nella traccia che quest’ultimo lascia dentro la persona e nel modo in cui la mente e il corpo reagiscono all’evento stressante.
Ed ecco che può sopravvenire il “Disturbo post traumatico da stress” che comprende tutta una serie di sintomi più o meno gravi come la paura, la fobia, difficoltà nell’addormentarsi, nel mangiare, tachicardia, stanchezza cronica, apatia, senso di estraneità, irritabilità e vari disturbi psicosomatici come dolori articolari e mal di testa.
ATTENZIONE PERCHE’
L’insorgenza del Disturbo Post Traumatico da Stress può intervenire anche a distanza di mesi dall’evento traumatico e la sua durata può variare da un mese alla cronicità; per questo si rende necessario trattare immediatamente e profondamente il disturbo.
Come lo si può affrontare?
Come possiamo affrontare la situazione? Sicuramente prendendo atto che la reazione davanti a un trauma è una reazione normale in cui tutti i sensi si mettono in allerta e quindi una risposta fisiologica dell’organismo e non una malattia. In ogni caso, però, se il disturbo dovesse comparire anche a distanza nel tempo, non sarebbe affatto male parlarne subito con il medico di famiglia che deciderà se inviarvi o meno da uno specialista.
Il Disturbo Post Traumatico da Stress può essere affrontato clinicamente in più modi, poiché rientra nella categoria generale dei Disturbi d’Ansia per i quali la psicoterapia cognitivo comportamentale ha sviluppato molteplici mezzi ampiamente efficaci. Scopo della terapia cognitivo-comportamentale è aiutare il soggetto ad identificare e controllare i pensieri e le convinzioni negative, identificando gli errori logici contenuti nelle convinzioni e le alternative di pensiero e di comportamento più funzionali e vantaggiose in relazione all’evento traumatico vissuto.
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