Preso uno dei ladri imprendibili, ha 19 anni, albanese, ed è il pilota della banda

Maggiore Marco Sivori

OSPEDALICCHIO – Stava uscendo da una abitazione di Ospedalicchio di Bastia Umbra, l’albanese 19enne ritenuto il pilota di uno dei bolidi con i quali una banda ha razziato qua e là le abitazioni di mezza provincia di Perugia. Avevamo annunciato sulle pagine dei nostri quotidiani online che le ore, per loro, erano contate. Così è stato.la notizia del fermo è di questa notte, 20 novembre 2014. I Carabinieri della Compagnia comando di Assisi, al seguito del Maggiore Marco Sivori, hanno beccato il “pilota spericolato” della banda. Il giovane, che ha sulle spalle diversi precedenti per furto, era solito scorrazzare con la sua banda di ladri a bordo di una BMW 330 XDrive assetto modificato M, un bolide 4WD da circa 260 cavalli. L’auto, in virtù della sua potenza e, probabilmente, della spericolatezza nella guida del giovane albanese fermato, era sfuggita all’inseguimento dei Carabinieri a Città di Castello. Sfuggita anche a Ponte Pattoli ad una pattuglia della Polizia Stradale, avvistata verso Todi, insomma, un bolide che imperversava in tutta l’Umbria, portando i ladri qua e là dove decidevano di colpire.

L’accusa è di ricettazione, porto di strumenti od oggetti atti ad offendere e possesso ingiustificato di chiavi alterate e di grimaldelli, porto abusivo di arma e porto di strumenti atti ad offendere. Da settimane i Carabinieri sono impegnati in indagini serrate mirate a ricostruire i movimenti di una “banda” che imperversa in tutta la regione a bordo di macchine di alta cilindrata commettendo furti, e tutta una serie di altri reati di natura predatoria.

Il bilancio è infatti pesantissimo: oltre un centinaio i furti in appartamento denunciati alle varie Forze di Polizia, altrettanti i bar ed i negozi svaligiati. Gli investigatori hanno esaminato i circuiti di videosorveglianza, analizzando e soffermandosi su ogni particolare ritenuto utile ai fini delle indagini. Tante le persone sentite ed in grado di riferire anche sul minimo elemento con la speranza di potere ricostruire i movimenti dei malviventi.

L’appello sulla sicurezza lanciato dai cittadini è stato raccolto dai militari dell’Arma dei Carabinieri e per l’albanese, ritenuto dagli inquirenti delle autentiche “primule rosse” dei furti, l’avventura è finita poco dopo le venti di ieri sera quando è stato braccato dai Carabinieri.

L’intervento dei Carabinieri è stato fulmineo e non ha lasciato spazio ad alcuna reazione: l’interessato ha provato anche a fingersi un “normale” cittadino che aveva temporaneamente smarrito la strada.

Gli accertamenti fatti dai Carabinieri in borghese hanno permesso di accertare invece che l’auto in uso al ragazzo era provento di furto e che al suo interno vi era una moltitudine di arnesi da scasso, pile, taglierini, ricetrasmittenti usate per intercettare le conversazioni delle Forze dell’Ordine, guanti ed un “mefisto”, verosimilmente usato in passato per evitare di essere ripreso dagli ”occhi” delle telecamere a circuito chiuso di case e degli esercizi commerciali.

Ai suoi polsi sono scattate subito le manette per la ricettazione della macchina e per il possesso di arnesi da scasso. Il fermato nelle prossime ore tenterà di spiegare la propria posizione al Giudice per le Indagini Preliminari di Perugia.

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